Le regole di business di Ab Initio possono essere promosse nell'ambiente di produzione attraverso un processo di business tagging.
Applicazioni di business complesse, particolarmente in aziende di grandi dimensioni, tipicamente consistono di più componenti gestiti e modificati indipendentemente da diversi gruppi di lavoro. La promozione di una regola singola all'ambiente di produzione richiede la verifica degli impatti su tutti i componenti dipendenti. In un contesto di self-service, queste dipendenze tra regole e formati richiede una gestione attenta. Le funzionalità di business tagging offerte da Ab Initio permettono a utenti non tecnici di predisporre un rilascio per produzione. Il tagging può attivare pipeline automatiche di convalida e test che promuovono nuove regole nell'ambiente di produzione senza alcun coinvolgimento del reparto IT.
Il software di un operatore della grande distribuzione organizzata (GDO) globale era in fase di sviluppo in diverse parti del mondo. Purtroppo, la creazione di dataset validi e anonimizzati per il collaudo stava diventando un gran problema.
Un GDO globale aveva in corso svariati progetti di sviluppo software di grandi dimensioni che coinvolgevano team di sviluppo sparsi per il mondo. Il collaudo di un software richiede dati validi e, in questo caso, i dati dovevano essere quelli dei database dell'azienda. Erano quelli i dati che sarebbero stati utilizzati in fase di produzione. Sfortunatamente, questi dati potevano contenere informazioni d'identificazione personale (PII). Trasmettere dati PII in tutto il mondo avrebbe facilmente violato le normative sulla privacy dei diversi paesi, un problema non di facile soluzione per il processo di collaudo.
Fu qui che entrò in gioco Ab Initio.
La soluzione standard per la gestione di dati PII è rendere anonimi i dati utilizzati per il collaudo, un'operazione più complessa di quanto potrebbe sembrare. Certo, è possibile sovrascrivere semplicemente i nomi dei clienti con una "X" o inserire numeri a caso al posto del numero di una carta di identità, ma questo produce dati non più semanticamente validi. Senza dati validi, non è possibile collaudare appieno il nuovo software. Neanche sostituire i nomi dei clienti con nomi fittizi è un'opzione praticabile: se "Mario Rossi" è mappato come "Marco Neri" in una determinata località e come "Giulio Bianchi" in un'altra, l’integrità referenziale dei nomi dei clienti non può essere verificata. Anche solo cambiare il numero di caratteri nei nomi può disturbare il processo di collaudo.
Il GDO usava già il software Ab Initio per integrare diversi sistemi e piattaforme, tra cui i database relazionali di diversi fornitori, le applicazioni software di terzi e svariati sistemi di messaggistica in tempo reale. Iniziare a sfruttare anche le capacità di anonimizzazione e gestione dei dati di test di Ab Initio fu la scelta più logica. Il software Ab Initio consentì l'anonimizzazione dei dati preservandone la validità per il collaudo. A prescindere da quale team stesse testando una funzionalità che utilizzava i dati di "Mario Rossi", questi sarebbe stato sempre "Marco Neri".
Con il software Ab Initio, l'azienda riuscì ad anonimizzare un data warehouse di svariati terabyte in tempi incredibilmente brevi. Dopo di che, furono creati piccoli subset significativi di dati (da 250 GB) che potevano essere trasmessi ai team di sviluppo di tutto il mondo in modo facile e veloce.
Grazie ad Ab Initio, il GDO fu in grado di sviluppare, testare ed eseguire il suo software in ogni parte del mondo, preservando senza alcuna fatica la riservatezza e l'anonimato dei dati personali a sua disposizione.